Ma decidono sempre le vecchie zie – di Marcello Veneziani
A che vale il giudizio del popolo sovrano, il voto democratico, i governi espressione dei cittadini se alla fine a decidere sono loro?
Avete sentito che la corte di giustizia dell’unione europea ha riconosciuto i matrimoni tra persone dello stesso sesso e ha pure aggiunto che gli stati non possono ostacolare la libertà di soggiorno di un cittadino dell’unione che si sia sposato con un altro del suo stesso sesso?
Traduco: anche se un paese europeo riconosce lo status di matrimonio solo alle coppie formate da un maschio e una donna, come prevede anche la nostra Costituzione, basta sposarsi in un altro paese che prevede i matrimoni gay e nulla può la legge del tuo paese.
Il soggiorno è un escamotage. Può diventare prima di fatto e poi di diritto. Fino a mutare in soggiorno permanente, cittadinanza, residenza. E non basta. Avete sentito che anche per l’assegnazione delle case popolari è incostituzionale per “irragionevolezza e mancanza di proporzionalità” stabilire la priorità dei cittadini italiani, come aveva deciso la regione Liguria?
Non si possono “discriminare” gli extracomunitari, dice in sostanza la sentenza della Consulta. La stessa cosa accadde per la legge sulla legittima difesa.
E si potrebbe a lungo continuare. Sto semplificando per indicare dove si va a parare. E aggiungo che a volte la rozzezza demagogiche di alcune norme, magari approvate per raccogliere consensi al momento, è la miglior alleata di queste sentenze.
Ma c’è una questione di fondo. C’è un’ideologia che viene mascherata da giurisprudenza, l’ideologia dei diritti dell’uomo, che smentisce la precedente giurisprudenza, il senso comune, la tutela prioritaria delle famiglie e dei connazionali, e alla quale non ci si può ribellare.
Anche se le leggi nascono dal parlamento eletto dal popolo sovrano, non possono sfidare i dogmi stabiliti dall’ideologia politically correct, ratificata dalla sinistra radical, dalle lobbies dominanti e dal catto-sinistrismo.
La loro ideologia diventa Norma Assoluta, Inderogabile, Immodificabile e chi si oppone è barbaro, esce dalla democrazia, dall’europa, dai diritti. Provate a toccare altre questioni sulla nascita, l’aborto e la vita e vedrete che il copione si ripete.
Cambiamo scenario. La politica internazionale. L’Italia non può nemmeno decidere di rimuovere le sanzioni economiche contro la Russia e riprendere normali rapporti. Non è sovrana di farlo, lo dice la Nato, e i servi di casa nostra plaudono.
Ma il patto di Varsavia non c’è da un pezzo, la divisione in blocchi non esiste più da decenni. E non stiamo parlando di dichiarazioni di guerra, non stiamo parlando di rapporti interni ai paesi della Nato.
No, stiamo parlando della libera e democratica decisione di un paese sovrano di non usare più misure punitive verso un Paese e di riattivare normali rapporti commerciali.
Da tempo i nostri interessi nazionali devono soggiacere ai diktat internazionali: con la Russia, con l’Iran, con la Libia. E noi dobbiamo tacere, altrimenti loro si arrabbiano.
Su questi temi non c’è un qualificato fronte che reagisce. I grillini sono del tutto sprovveduti e disinteressati, o peggio allineati al conformismo dominante, i leghisti accennano reazioni ma non sono molto convinti né molto ferrati, Forza Italia su questi temi è appiattita.
Contestano i giudici solo se le questioni riguardano Berlusconi e paraggi. Sono in larga parte garantisti ma neutrali sui diritti sociali e civili, sul diritto di famiglia e sulla difesa degli interessi nazionali.
Insomma, se non si può intervenire sui diritti sociali, sui diritti civili, sulla politica estera, per non dire della politica economica con i ferrei vincoli europei, e bisogna seguire tassativamente il percorso assegnato dai poteri internazionali e giudiziari, che sconfinano sul potere legislativo ed esecutivo italiano e dettano leggi imperative (altro che Montesquieu e divisione dei poteri), che votiamo a fare e che ci agitiamo a fare per formare governi?
Decidono le vecchie zie, noi siamo sotto tutela. Intanto nel teatrino del Paese si discetta del populismo, cosa è populismo e cosa no, se c’è la destra se c’è la sinistra, se populismo è far bene alla gente o far male al mondo intero… Voi chiacchierate, ma Loro decidono. MV, Il Tempo 8 giugno 2018. Fonte: Marcello Veneziani
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